Riflessioni su Umano Specie Specifico
(Luce e Sangue) by Mike Watson (testo in catalogo "Umano Specie Specifico_luce e sangue" aprile 2015)
Il progetto Illuminista che un tempo
aveva acceso il pensiero occidentale con una promessa di opportunità
e potenzialità senza confini sembra, al 2015, essere svanito. La
franca attitudine al domandare adottata da quei pionieri della
razionalità, che avevano voltato le spalle all’ignoranza
riscontrata nelle pratiche mitiche e religiose, è stata sostituita
da una nuova ortodossia della razionalità che, rafforzandosi, si è
sviluppata in un contrario perverso. La Razionalità, nel suo
focalizzarsi su ciò che può essere contato e misurato, ha reso il
progetto umano una vasta macchina di numeri. Ci si aspettava che
questo rivolgersi all’attenta misurazione e categorizzazione dei
fenomeni liberasse l’umanità dagli impulsi irrazionali della
Religione, mentre invece l’ha legata agli impulsi fluttuanti del
meccanismo finanziario. Ciò che è stato scoperto è che, quando
viene dato completo potere ai numeri – alla razionalità – essi
diventano totalmente irrazionali. Sarebbe a dire, che quando i numeri
vengono lasciati da soli essi smettono di rispettare le logiche umane
ed i loro contorni finemente delineati, che un tempo erano serviti a
liberarci, diventano una palude in cui affondiamo… la conoscenza
che è stata portata dall’Illuminismo è diventata radicalmente
oscurata.
È una riflessione sulla nozione di
conoscenza e sull’importanza della luce e della razionalità per la
formazione dell’essere umano che l’artista Alessio Ancillai
presenta alla personale Umano Specie Specifico, (Luce e Sangue).
In questa riflessione, Ancillai prende le difese dell’irrazionalità
come aspetto fondamentale dell’essere umani. Prendendo spunto dalle
sue esperienze di studi di medicina, ed in particolare gli studi
dello sviluppo dei primi stadi dell’individuo umano, l’artista
esplora la nozione che è l’irrazionale a dare forma alla vita. Gli
ultimi suoi lavori si sviluppano da una ricerca sulla “linea” ed
il modo in cui essa delinea lo sviluppo del singolo essere e più
ampiamente dell’umanità. Utilizzando la linea come un mezzo per
attraversare le tele (usando filo fissato da chiodi), Ancillai nei
precedenti lavori ha riflettuto sul modo in cui i confini servono a
delineare lo spazio ed in tal modo portare l’individuo umano ad
esistere nel contesto dei suoi ambienti naturali.
Questa ossessione della linea coincide
per Ancillai con una ricerca sulla luce, l’elemento che insieme
alla linea dà tonalità e forma agli oggetti percepiti dagli occhi
umani. Usando strisce di LED l’artista ha completato la sua pratica
pittorica con istallazioni che partono dalla forma basilare pittorica
sulla tela (come In fondo agli occhi, 2014 e Memoria di te,
2015).
I risultati della
sua ricerca sulla luce e sulla linea sono mostrati in questa
personale alla galleria Piomonti Artecontemporanea, dove l’artista
presenta una serie di opere multimediali, che evocano l’effetto
della luce nella ontologia umana. I lavori in mostra evidenziano la
simultanea coesistenza della natura viscerale del corpo umano che può
essere misurato e del mondo interno delle immagini irrazionali che
danno senso a questo corpo fisico.
La luce è fondamentale nel delineare
il mondo intorno a noi ed è la più immediata e costante delle
nostre impressioni sensoriali: la vista. Infatti, il modo in cui noi
riceviamo le impressioni visive è esemplare del modo in cui l’essere
umano riceve informazioni in generale. Come spiega Schopenhauer:
“[…] possiamo considerare ogni
sensazione come una modifica del senso del tatto, dell’abilità di
sentire, che si estende per tutto il corpo. Per la sostanza nervosa
(tranne che il sistema simpatico) è, senza la minima differenza, una
e la stessa per tutto il nostro corpo” (Schopenhauer A. Sulla
vista e i colori)
Sarebbe a dire, l’intero apparato
sensoriale umano risponde allo stesso stimolo in modi differenti.
Mentre l’occhio umano riceve segnali luminosi che vengono
trasformati in immagini nel cervello attraverso la retina, la
membrana del timpano riceve impressioni sensoriali che vengono
trasformati in suoni, e così via. In entrambi i casi, troppo stimolo
o la totale assenza di stimolo porta ad una interruzione
dell’esperienza. Per esempio troppa luce può accecare qualcuno,
mentre troppo rumore può portare alla sordità. All’altro estremo,
una totale assenza di stimoli sensoriali esterni può portare a una
chiusura verso l’interno ed i suoni dei meccanismi corporei – il
battito del cuore e lo scorrere del sangue – sono amplificati. Dopo
alcuni minuti di totale assenza sensoriale la mente umana inizia ad
avere allucinazioni visive ed uditive, cercando in se stessa gli
stimoli. Ciò dimostra che sotto il regno dell’oggettività
misurabile degli oggetti che l’Illuminismo voleva aprire al
pensiero umano, c’è un substrato di essenza basilare dell’essere
che è irrazionale e vive apparentemente nell’ombra mentre in
realtà la sua luce brilla di più della razionalità. E’ questo
regno, popolato da processi soggettivi, che alimenta la creatività,
l’oscuro e poco conosciuto motore della civilizzazione, che è
essenziale per lo sviluppo storico e personale dell’umanità.
E’ questo lato irrazionale
dell’esistenza umana che interessa ad Ancillai, il cui uso della
linea - che spesso taglia la tela come una lama chirurgica – apre
la percezione del mondo naturale per rivelare un’essenza interna
come, per esempio, con Primo Movimento, 2015. Qui, una
precisione chirurgica sembra aprire un’espansione monocromatica
come se infliggesse una ferita nella tela. Allo stesso modo, il
“taglio” lineare che attraversa le tele e che è reso nella luce
con l’uso del LED, potrebbe essere ugualmente visto come
un’apertura sulla esperienza umana vissuta, che essa stessa dà
presenza agli oggetti materiali che percepisce. Il lavoro di
Ancillai comunica la natura della comprensione, che può essere
descritta come una serie di dualità fuse armonicamente; luce e buio;
interno ed esterno; “soggetto” ed “oggetto” filosofico;
razionale ed irrazionale. Ciò che è chiarito con il “taglio”
delle tele che evoca Soutine o Nitsch così come Fontana, è
l’interscambiabilità degli opposti sopra citati. Ultimamente, il
ruolo del taglio è mettere in discussione la natura illusoria
dell’opera d’arte come oggetto trascendente che è separato dal
fruitore umano, riportandola ad una composizione di materiali
differenti a cui l’umano dà significato. In questo modo l’oscurità
del mondo interiore umano è ciò che illumina il mondo esterno,
mentre la consapevolezza della creatività interna umana è scoperta.
In questo senso è il mondo irrazionale dei sogni e
dell’immaginazione che fa luce sul mondo materiale.